Attività e Impianti

L’attività di Italgen ha inizio nei primi anni del 1900, quando una serie di impianti idroelettrici vengono messi in funzione per contribuire all'approvvigionamento energetico di un grande gruppo industriale italiano.

Un secolo più tardi Italgen diventa una società autonoma che focalizza la propria attività nel settore dell’energia da fonti rinnovabili, integrando una precisa visione industriale con i moderni valori della Sostenibilità delle attività d’impresa.

L’attività di Italgen ha inizio nei primi anni del 1900, quando una serie di impianti idroelettrici vengono messi in funzione per contribuire all'approvvigionamento energetico di un grande gruppo industriale italiano.

Un secolo più tardi Italgen diventa una società autonoma che focalizza la propria attività nel settore dell’energia da fonti rinnovabili, integrando una precisa visione industriale con i moderni valori della Sostenibilità delle attività d’impresa.

Si è svolto oggi presso il centro ricerca e innovazione i.lab Italcementi il Convegno annuale dei soci di assoRinnovabili impegnati nel settore idroelettrico.
Circa centocinquanta i partecipanti all’incontro che è stato occasione di confronto sulle attività dell’associazione e sui temi di più stretta attualità in materia idroelettrica: dal panorama delle normative vigenti, alla convenzione GRIN, al nuovo Decreto di prossima emanazione sugli incentivi europei per gli investimenti nel settore, al tema critico dei sovracanoni e delle concessioni, fino alle possibili opportunità di sviluppo dell’idroelettrico in Italia per le piccole e grandi derivazioni.

Tra i relatori, Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili, Paolo Giachino, Vice Presidente, Giuseppe De Beni, Ceo e Managing Director di Italgen, Alessandro De Carli – CERTeT Bocconi e l’avvocato Conte, legale di riferimento dell’Associazione.

Dal convegno è emersa la disponibilità delle imprese operanti nel settore idroelettrico ad investire in nuovi impianti  o ad efficientare quelli esistenti a fronte di un quadro normativo certo, che consenta di programmare interventi atti migliorare la produttività, con ricadute positive anche per gli stakeholders (enti territoriali e la collettività tutta, quali soggetti appartenenti ai luoghi in cui si opera). Numerosi gli impianti italiani gestiti in regime provvisorio ormai da oltre 10 anni, con una penalizzazione dei produttori nazionali rispetto ai player internazionali che spesso operano anche sul nostro mercato. E’ tempo di cambiare.

Giuseppe De Beni, Ceo e Managing Director di Italgen, nel corso del suo intervento ha sottolineato: “competitività, efficienza e sostenibilità ambientale sono i punti cardine per lo sviluppo dell’idroelettrico in Italia e in Europa. È necessario tutelare il patrimonio degli impianti già esistenti, apportando interventi di ammodernamento ed efficientamento, possibili solo all’interno di un quadro normativo chiaro e uguale per tutti, che permetta di fare investimenti rilevanti e di lungo periodo.  Negli ultimi anni abbiamo ammodernato 7 impianti idroelettrici nel nord Italia e realizzato un nuovo impianto investendo complessivamente circa 32 milioni di euro.

Italgen ha la ferma intenzione di investire in interventi di manutenzione anche nell’ambito delle Grandi Derivazioni, ma – prosegue De Beni – ci trattiene dal farlo un quadro normativo incerto”.

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